Dal CyberBullo all'autodiagnosi medica

Luca Bernardo spiega come i bulli hanno bisogno di aiuto quanto le vittime. Ma per una mamma e un papà è facile riconoscere i sintomi dell’una e dell’altra situazione? I campanelli d’allarme ci sono in entrambi i casi, ma quando si parla di cyberbullismo può esserci qualche ostacolo in più. Tramite app e social network, infatti, i bulli di oggi si possono nascondere dietro la tastiera del pc e del cellulare, sfogandosi nel commento di una foto o all'interno di una chat.

Capirlo è possibile come spiega il direttore della Casa Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano, ci sono alcuni comportamenti (soprattutto legati al rendimento scolastico) che devono mettere in allarme i genitori.

https://www.ok-salute.it/bambini/cyberbullismo-come-capisco-che-mio-figlio-e-il-bullo/

Purtroppo in Italia 1 famiglia su 3 ancora non è connessa a Internet. Nel 2017, infatti, la quota di famiglie che accedono a Internet mediante banda larga con una preferenza per la connessione fissa (ADSL, Fibra ottica, ecc.) è salita di pochissimo, fino al 69,5% dal 67,4% del 2016.

Lo rileva l'Istat nel rapporto 'Cittadini, imprese e ict - anno 2017'. Il 65,3% delle persone di 6 anni e piu' si e' connesso alla Rete negli ultimi 12 mesi (63,2% nel 2016), mentre circa il 47,6% accede tutti i giorni. Nell'uso di Internetl'eta' e' ancora il principale fattore discriminante: sono i giovani a utilizzarlo di piu' (oltre il 92% dei 15-24enni) ma la crescita e' significativa anche tra i 55-59enni (da 62,7% a 68,2%). Smartphone e servizi cloud permettono la connessione alla Rete e l'accessibilita' ai file sempre e ovunque: il 44,6% degli utenti di Internet usa gli Smartphone mentre e' fuori casa o lontano dal posto di lavoro; il 32% ricorre ai servizi cloud per salvare documenti o altri file per uso privato.

Nel corso degli ultimi anni si è comunque diffusa sempre più' la possibilità' di essere connessi in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. 

Nel 2017, sono circa 15 milioni le persone di 14 anni e piu' che hanno usato il web negli ultimi tre mesi da luoghi diversi da casa o dal posto di lavoro (pari al 45,2% di chi ha usato Internet negli ultimi 3 mesi). Tra gli utenti che dichiarano di accedere a Internet, il 44,6% (42,1% nel 2016) ha usato il cellulare o smartphone per connettersi alla Rete in luoghi diversi da casa o dal posto di lavoro. Pressoché' stabile resta invece l'uso del pc portatile. La quasi totalita' degli internauti che naviga fuori di casa o del posto di lavoro utilizzando un pc portatile fa anche ricorso allo smartphone mentre vi e' una larga quota, pari al 23,6%, che si connette esclusivamente utilizzando uno smartphone. È da evidenziare in particolare la preferenza del cellulare o degli smartphone rispetto agli altri dispositivi mobili da parte dei giovani. I 14-24enni quando sono fuori casa o fuori dal posto di lavoro, utilizzano in piu' del 74% dei casi il cellulare o smartphone per connettersi alla Rete mentre circa un terzo ricorre al pc portatile. Nel 2017, poco meno di un terzo degli utenti di 14 anni e piu' (32,0% degli internauti, pressappoco 10 milioni 629mila) ha fatto ricorso ai servizi cloud (come dropbox, google drive, ecc.) per salvare documenti, immagini o altri file. Tali servizi sono utilizzati soprattutto dai giovani, in particolare tra i 18-24 anni (45% circa). 

L'aumento di persone in rete però viaggia in maniere asincrona rispetto alla conoscenza e ogni giorno sentiamo parlare di fake news”.

Hanno condizionato le elezioni americane e sicuramente interferiranno con le nostre prossime elezioni politiche.

D'altronde la potenza della diceria è tutt'altro che nuova, e con Internet ha trovato semplicemente un veicolo di portata straordinaria: il rovescio della medaglia di una fonte inesauribile di informazioni è la facilità con cui ormai possiamo trovare conferme al fatto che, ad esempio, quello strano dolorino che sentiamo alla schiena potrebbe essere una misteriosa sindrome esotica, o che un po’ di tosse da raffreddore stagionale in realtà potrebbe sparire con qualche non meglio identificato intruglio fai-da-te.


Già, perché se una cattiva informazione in genere ci rende più ignoranti, quando riguarda la nostra salute i rischi diventano ancora più seri.

La tentazione Google ha colpito chiunque di noi in questi anni. e dobbiamo spaventarci se pensiamo che una stima rivolta ai più giovani, parla di nove milioni di inganni.

Percentuali impressionanti quella per cui  Millennial fanno utodiagnosi medica tramite il web. Il 36,9% dei giovani, tra teenager e trentenni, usa il web in autonomia per informazioni sulla cura di piccoli disturbi.

Oggi il 73,4% degli italiani (nel 2007 erano il 64,1%) è convinto che sia possibile curarsi da soli, in caso di piccoli disturbi; il 16,9% di questi lo ritiene “il modo più rapido”, più saggio invece il 56,5% convinto che l’autodiagnosi (e l’automedicazione) possano essere un valore perché ognuno conosce i propri piccoli disturbi e le risposte più efficaci.