Abbiamo iniziato gli incontri con i referenti sul Bullismo e Cyberbullismo di alcune scuole romane.
Felici di dirvi che c'è molta attività in questa direzione e presto vi aggiorneremo sugli eventi e sulle iniziative che metteremo in piedi.
Informati presso la tua scuola se esiste la figura e quali le attività in agenda.
#cuoriconnessi
La maggior parte di noi ha incrociato un bullo nel corso della propria vita. Può essere sia di sesso maschile che di sesso femminile, spesso di giovanissima età. Il bullo sceglie una vittima non di rado fra i propri conoscenti e la importuna sistematicamente e continuativamente nel tempo. Può agire da solo o, ancora più spesso, farsi appoggiare da altri bulli.
Ma un bullo è facile da riconoscere quando lo incontri per strada, faccia a faccia. Un cyberbullo no. Può essere chiunque, di qualunque sesso o età. Può essere la vicina di casa, il compagno di scuola, perfino l’amica del cuore.
Bullo e cyberbullo: cosa li distingue?
Il cyberbullo è violento quanto un bullo tradizionale, ma con alcune importanti differenze: innanzitutto, può condividere informazioni oltraggiose ovunque e in qualsiasi momento, rendendo ancora più difficile difendersi. Questo perché può agire nell'anonimato attraverso telefono e pc, siti web, social network, che rendono la vittima sempre raggiungibile.
Inoltre, secondo alcuni studi le relazioni aggressive che si sviluppano attraverso internet provocano un distanziamento forte fra aggressore e vittima: quando le conseguenze di azioni violente risultano fisicamente lontane e non immediatamente visibili, è più facile disattivare i controlli interni e ignorare il senso di colpa (Bandura et al., 1996).
Perché ragazzi e ragazze diventano cyberbulli?
Gli adolescenti maschi commettono atti di violenza online quando si vendicano di torti subiti, quando desiderano percepirsi potenti e compensare l’autorevolezza che sentono di non avere nella vita offline, quando si annoiano e vogliono “divertirsi”.
Anche le ragazze scelgono la strada dell’insulto online per combattere la noia, oppure per richiedere attenzione e raggiungere uno status importante nel loro gruppo di riferimento, per restare in contatto con il proprio entourage o farsi accettare all'interno di un gruppo che ammirano, o ancora per gelosia e rivalsa.
Il ruolo di smartphone e altri dispositivi
Il cyberbullo conta spesso sul sostegno di un gruppo e sulla particolare sensibilità di una vittima adolescente: il percorso di crescita è infatti accompagnato da bisogno di ammirazione e dal timore di essere esclusi. L’utilizzo di nuovi strumenti e media di comunicazione amplifica quindi la sensazione di vulnerabilità ed esposizione sofferta dalla vittima.
Un’altra importante caratteristica dei dispositivi come smartphone e pc è la loro apparente innocenza. Spesso, il cyberbullo non si rende nemmeno conto pienamente di ciò che sta facendo: è semplicemente convinto di prendere in giro quella che è invece una vera e propria vittima.
Ma la linea che separa vita off e on line è sempre più sottile: i danni subiti dalla tua identità virtuale si ripercuotono sulla tua vita quotidiana, fino a tradursi talvolta in ansia, nei casi più estremi perfino in depressione e tendenze suicide.
È quindi estremamente importante non sottovalutare nessun episodio: prendere sotto gamba il fenomeno ed etichettarlo come una “ragazzata” è il primo, gravissimo errore che si può commettere. Il cyberbullismo ha sempre delle conseguenze, per tutti: per la vittima, per il bullo, per i loro cari e per chi eventualmente assiste agli episodi (i cosiddetti bystander).
#cuoriconnessi