Il vero problema è che il mondo degli adulti non è sufficientemente consapevole di quanto tempo i ragazzi passano navigando nel mondo digitale, di cosa fanno una volta varcata la soglia del digital world e soprattutto quali contenuti, immagini, proposte trovano. Un gap di conoscenze, esperienze e utilizzo dei mezzi che si sta sviluppando nel momento sbagliato perché mai come adesso i ragazzi hanno bisogno dell’aiuto e del supporto degli adulti. La baronessa Joanna Schields ha dedicato la sua vita ad esplorare questo mondo e a prendersene cura sia come ministro del governo britannico per la sicurezza su Internet sia fondando nel 2014 WePROTECT che nel tempo è diventata una delle maggiori piattaforme di azione per combattere ogni forma di abuso e sfruttamento on line. È stata co-promotrice insieme al Centre for Child Protection della Pontificia Università Gregoriana del primo congresso globale su “La protezione dei minori nel mondo digitale” che, dal 3 al 6 ottobre, ha riunito a Roma i maggiori esperti del settore, medici, psicologi, studiosi delle nuove tecnologie ma anche rappresentanti di governo e di religioni.
È una realtà scomoda che, mentre la tecnologia offre incredibili possibilità alle nostre società, mai prima di ora è stato più facile per coloro che vogliono sfruttare sessualmente i bambini contattare le potenziali vittime in tutto il mondo, condividere le immagini del loro abuso e incoraggiare a commettere ulteriori crimini.
l’anno scorso 57 mila casi in Europa,
cinque bambini al giorno abusati nel mondo.
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