Dignità del bambino nel mondo digitale
In questi giorni ho partecipato a singhiozzo al Congresso Globale: La dignità del minore nel mondo digitale.
«La vita di ogni bambino è unica, importante e preziosa, e ogni bambino ha diritto alla dignità e alla sicurezza. Oggi, però, la società globale sta mancando profondamente nel proteggere i suoi bambini. Milioni di minori sono abusati e sfruttati nei modi più tragici e indescrivibili, in una misura senza precedenti, in tutto il mondo».
Si apre con un’amara constatazione la “Dichiarazione di Roma”, firmata da tutti i circa 150 partecipanti al Congresso “Child Dignity in the Digital World” svoltosi in questi gironi presso la Pontificia Università Gregoriana, e consegnata a Papa Francesco al termine dell’udienza in Sala Clementina.
Si è parlato degli oltre 800 milioni di giovani utenti in pericolo di diventare vittime di sesso, sexting, cyberbullying e molestie.
Decine i relatori, il cui profilo potete vederlo al seguente indirizzo:
Inutile nascondere che qualcuno storcerà la bozza dopo i numerosi casi che hanno visto coinvolta la Chiesa, sicuramente, ancora una volta di più se ce ne fosse bisogno, abbiamo toccato con mano quanto il fenomeno non sia da sottovalutare.
Oggi siamo genitori, domani saremo nonni, ma non finiremo mai di essere educatori per qualcuno.
Ascoltare l'enfasi con cui Antigone Davis, Head of Global Safety Policy at Facebook o Jacqueline Beauchere Chief Online Safety Officer, Microsoft Corporation, ci hanno raccontato le centinaia di casi di segnalazioni o interventi mirati a denunciare e rimuovere contenuti osceni.
Psicologi che hanno ribadito la delicate e l'importanze di non far crescere i propri figli con la cultura del "LIKE". Come Postare foto dei bambini sia danno a loro insaputa.
Quello che oggi è definito “sharenting” è molto diffuso tra i genitori, che purtroppo diventano i primi esempi dei propri figli.
L’abuso di post, foto e video che sfociano troppo spesso in vero e proprio esibizionismo.
Noi genitori dobbiamo accompagnare i figli verso il mondo online non lasciarli da soli . Noi per primi dobbiamo conoscere alcune fondamentali regole,
Prendendo spunto dall'ultimo libro letto, Nasci Cresci e Posta
Un passaggio chiave è riferito all'età minima per creare un account su Facebook o su Instagram, come anche sui giochi come Clash Royal. Ovvero 13 anni.
Rossetti è categorico: «Il limite dei 13 anni è nato per tutelare i bambini e se non si fa rispettare il messaggio che arriva è che nel mondo dei social si può, anzi si deve, mentire".
Sotto i 10 anni, poi, i rischi si moltiplicano, i bambini rischiano di condividere proprie informazioni sensibili o parlare con sconosciuti».
Non fa a eccezione Musical.ly, il social più amato dagli under 15, una sorta di karaoke muto dove gli utenti, giunti quest’anno a 100 milioni, possono improvvisare performance di playback mimando il labiale.
Provo a sintetizzare questa esperienza fatta all'Università Gregoriana:
Il controllo PRINCIPALE sta a noi i genitori.