Gioco d'azzardo online e non solo ...

Gioco d'azzardo e non solo, l'immagine che segue è del gioco Toy Blast, nessun costo per scaricarlo e poi un vortice da dipendenza legato alle vite, finite le quali il tempo di attesa per giocare di nuovo è di 30 minuti.
A meno che non siate così presi che ...
Verificate subito la funzione "Acquisti App" sullo smartphone di vostro figli per non avere spiacevoli sorprese.

Non troppo distante, ma ben più pericolosa, è una dipendenza analoga legata al mondo delle scommesse in Rete. Ne avevamo parlato la polizia postale al Convegno di Sabato 21 a Roma e per questo vi riportiamo un articolo sul tema del vizio del gioco online tra i più giovani.

Modena, il 30% dei giovani gioca d’azzardo utilizzando internet
Preoccupano i numeri riferiti dal dottor Claudio Ferretti Piccole somme per partecipare,, poi cresce la dipendenza
di Gabriele Farina

MODENA. A Modena cresce l'attenzione per i giocatori online e per chi gioca con pagamenti reali. La garanzia giunge dal dottor Claudio Ferretti, responsabile del Servizio tossicodipendenze (Sert) dell’Ausl di Modena. Il medico interviene alla sala Pucci a margine di un incontro del Màt, la Settimana della Salute Mentale, illustrando una nuova frontiera per il lavoro degli operatori.

«Secondo dati Espad riferiti a Modena, il 30% dei giovani gioca d’azzardo - esordisce il dottor Ferretti - e contemporaneamente assistiamo a una diffusione dei giochi online, da pc o da smartphone, in cui si pagano piccole somme per avere benefici o poteri aggiuntivi». Gli esempi sono molti e riguardano simulazioni di sport o giochi fantasy, giusto per citarne alcuni. Si comincia magari per suggerimenti di amici, per imitazione o per farsi una esperienza».

«Una volta dentro, può essere difficile uscirne fuori, proprio come accade per le droghe o l’alcol. «Ai nostri servizi arrivano famiglie con giovani che ci chiedono aiuto - spiega il responsabile del Sert - perché hanno sviluppato condizioni di dipendenza da giochi online e multipiattaforma, che sono capaci di agganciare le fantasie, i desideri, la voglia di un ragazzo giovane d’immedesimarsi in qualcosa che non esiste».

Sono giochi che riescono a tenere le persone sveglie di notte, a far saltare loro ore di studio o di lezione, portandoli in un mondo parallelo, virtuale. È così che si perdono le relazioni concrete di tutti i giorni». Oltre al tempo, si perdono anche soldi.

«Non è ancora una vera scommessa e nemmeno una dipendenza da gioco - specifica Ferretti, analizzando il meccanismo dei bonus a pagamento offerti da varie piattaforme - ma c’è l’idea che il gioco si collega alla scommessa con il denaro. È un concetto culturale per cui giocare vuol dire impegnare soldi, rischiare di perdere e non significa invece mettersi alla prova sulle proprie capacità fisiche e intellettuali».

Il medico spiega che le persone seguite dai servizi per il gioco online «sono poche, giovani, quasi esclusivamente maschi, di 17-19 anni». Non si segnalano hikikomori, termine giapponese che indica, come ricorda Ferretti, «persone che s’isolano completamente e non escono più». Almeno, non ne sono ancora giunte ai servizi.

Un altro aspetto su cui riflettere è l’abbassamento dell’età. Da tempo l’Ausl di Modena segnala che l’asticella degli anni tende ad abbassarsi per quanto riguarda, per esempio, consumo problematico di alcol e droghe. Lo stesso sta accadendo per il gioco online. «La fascia critica per i nostri progetti futuri di prevenzione per i comportamenti a rischio è quella tra gli 11 e i 13 anni», afferma il responsabile del Sert. Nello specifico, gli istituti scolastici si stanno già muovendo. «La richiesta d’interventi di prevenzione sul gioco è molto forte nelle scuole superiori – conclude il medico - e a livello sociale. Il gioco d’azzardo patologico
è considerato un’emergenza per la grande quantità di risorse che sottrae all’economia di tante famiglie in difficoltà. Lavorare precocemente per riorientare i comportamenti precoci di rischio può permettere di evitare che in futuro si creino situazioni di dipendenze di gioco».